LE ALI DEL SUONO: MUSICHE DA BALLO DELLA TRADIZIONE
IN UN PERCORSO DAL PASSATO AL FUTURO
La musica è una macchina per sopprimere il tempo (Claude Lévi-Strauss, Il crudo e il cotto,1966) Il noto aforisma dell’antropologo Claude Lévi-Strauss bene si presta, a mio avviso, a sintetizzare l’interessante operazione culturale che il gruppo musicale Suonabanda ha voluto condurre per celebrare il quarantennale della sua fondazione, testimoniando pure la volontà di proseguire con immutata passione un itinerario temporale la cui durata ben poche formazioni musicali, italiane e non (e non solo nel loro filone artistico), possono vantare. Si tratta indubbiamente di un progetto che felicemente conferma sia l’old fashion sia le potenzialità future delle musiche di tradizione, che dimostrano ancora una volta di saper reggere autorevolmente all’inesorabile trascorrere del tempo e dei conseguenti passaggi generazionali. Nell’ormai lontano 1932, i folkloristi bolognesi Oreste Trebbi e Gaspare Ungarelli scrivevano: «Oggi però l’influsso dei nuovi tempi ha fatto perdere terreno alle vecchie danze villeresche, le quali solo nella plaga montana sono tenute ancora in onore (Costumanze e tradizioni del popolo bolognese, Zanichelli, Bologna, p. 233)». La loro constatazione è innegabile, ma grazie alle attività di sodalizi musicali come i Suonabanda oggi il quadro è meno fosco e fa intravedere un futuro ancora denso di nuove opportunità, di nuovi incontri e di nuovi appuntamenti culturali, nel solco di una tradizione mai doma. Il variegato programma del sodalizio musicale, tradotto in fase realizzativa, è ulteriormente valorizzato dalla ferma volontà di perpetuare queste musiche di accompagnamento alle danze popolari attraverso composizioni ideate ex novo, nel segno di esperienze legate ai balli staccati (appresi durante le loro rilevazioni emiliane sul campo) e volgendo attenzione anche alle tradizioni musicali note nelle aree geografiche francesi e nord europee. I Suonabanda eseguono le loro composizioni (con titoli in armonia con i nuovi tempi) subendone il fascino e trasmettendolo, a loro volta, al pubblico, in modo particolare a tanti giovani fruitori, in un processo simbiotico di grande impatto, foriero di ideali continuità. Quindi… la musica ha vinto ancora una volta! Gian Paolo Borghi (Etnografo e ricercatore) Con questo suggestivo progetto i nostri amici offrono un contributo rilevante alla diffusione di questa realtà popolare decretandone una sicura continuità ideale!
01-Valzer dei frutti dimenticati Eravamo a suonare a una fiera dei frutti dimenticati in Romagna e poco prima dell’inizio del concerto, mentre gli altri componenti del gruppo terminavano di fare i suoni, mi sono appartato nel cortile della casa dietro al palco per provare e riprovare la prima parte del brano che avevo appena pensato e non volevo dimenticare.
02-Scottish della sera Una sera da solo in casa, fischiettando su un giro di accordi con la chitarra, e vien fuori qualcosa che potrebbe essere ballato a Scottish.
03-Le Morane 1; Le Morane 2 (Manfrine) Quando abbiamo iniziato a suonare e ballare le musiche della tradizione popolare modenese siam partiti dalle manfrine, che anche ora non possono mancare nel nostro repertorio.
04-I Taburri (Mazurca) I Taburri sono una località nell’alto Appennino Modenese dalla quale partono i sentieri per il crinale con la Toscana e le alte cime, tra le quali Il Libro Aperto.
05-La Lingardina (Giga); Tresca del mercoledì A Modena la Ghirlandina è la torre campanaria del Duomo, simbolo della città. I bimbi piccoli spesso dicono i nomi a modo loro e infatti per mio figlio era “la lingardina”.
06-Mezzanotte (Valzer in cerchio) Quella sera è stata molto impegnativa, il brano stentava a venire, ma dopo alcune ore di prove e riprove, allo scoccare della mezzanotte, era quasi perfetto, pronto per essere ballato da un bel cerchio di ballerini.
07-Bardel Suite (Mazurca, Valzer, Scottish) Parte lenta con una mazurca, si velocizza con un valzer, si ravviva e si conclude con uno scottish.
08-Le Agavi (Cerchio Circasso) Una panchina di fronte alle agavi nel cortile di casa, un organetto che cercava disperatamente le note per un cerchio circasso e, non una, ma ben due melodie sono arrivate.
09-Contradanza del mattino presto; Tresca in quattro Capita che il mattino presto possa portare l'idea per una Contradanza, e per una Tresca in quattro parti.
10-La grandinata (Polca) Un giro di “liscio”, polca, mazurca e valzer, che avevo nel cassetto in attesa del momento giusto, solo violino e chitarra.
11-Mazurca del 28 Giugno La mia prima mazurca, dedicata a mio figlio Luca.
12-Lolli Valzer Il primo valzer, per mio figlio Lorenzo.
13-Mazurca di Settembre Qualche nota su un arpeggio di chitarra, in un pomeriggio di Settembre.
14a-Terranova (Scottish) Pensando a terre lontane, ma vicine.
14b-Scottish dell’orto Se non coltivi l’orto ma è tua moglie che lo fa, mentre lei lavora nell’orto tu cosa fai? Provi a comporre musica e a volte ti viene bene, nel mio caso è nato lo scottish.
15-Lago Santo (Mazurca) Suonarla la prima volta al Lago Santo, dal Rifugio affacciato sul lago, è stata una emozione unica e non poteva che chiamarsi così,
16-Giuli (Chapelloise) Dedicata a mia moglie Giuliana.
17-Mazurchella (Mazurca) Pensata per l'organetto di Bardella.
18-La Signora Galoppa (Galoppa); Tresca della Galoppa Questa galoppa è veramente una “Signora Galoppa”, di tutto rispetto.
19-Valzer di ieri Valzer di ieri, guardando al domani.
Dedichiamo questo album a Franco Ghigini, amico, etnomusicologo e musicista. Dove trovare il CD ? |